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Autocompassione: di cosa si tratta

Sapete di cosa di cosa si tratta l’autocompassione e come si pratica?

L’autocompassione, infatti, è essenziale per un rapporto sano e amorevoli con voi stessi e inoltre possiamo dire che abbia un rapporto positivo sul benessere emotivo di chi la pratica.

Ma che cosa è l’autocompassione?

Questa è la capacità di rivolgere verso sé stessi la gentilezza, la comprensione e il supporto.

Possiamo considerarla per tanto fondamentale per il benessere mentale della nostra persona e ci aiuta a riconosce il fallimento, le sofferenze e le difficoltà della nostra vita.

Autocompatirsi non vuol dire essere egoisti o indulgenti verso sé stessi, ma sviluppare una connessione positiva con sé stessi anche nei momenti difficili.

Secondo la psicologa e ricercatrice Kristin Neff, l’autocompassione è il trattamento amorevole e premuroso di sé durante le fasi difficili della vita.

E si valuta secondo la self-compassione Scale con sei fattori principali:

  • Autogentilezza: si focalizza sulle capacità di essere gentile e comprensivi verso sè stessi.
  • Autogiudizio: quanto siamo critici verso noi stessi.
  • comune umanità: percezione della connessione emotiva con gli altri e il riconoscimento dell’imperfezione e della sofferenza.
  • isolamento: consiste nel sentirsi soli.
  • consapevolezza: capacità di percepire e accettare le esperienze dolorose.
  • iper identificazione: essere eccessivamente assorbiti dal proprio dolore.

 Benefici e vantaggi dell’autocompassione

I benefici e i vantaggi dell’autocompassione sono diversi e li vedremo uno a uno.

  • Gestione dello stress e delle difficoltà: ci aiuta a rispondere adeguatamente alle avversità. Inoltre, essere consapevoli di sé riduce anche lo stress.
  • Potenziamento della consapevolezza: questa promuove l’osservazione e l’accettazione delle esperienze dolorose senza darne giudizio.
  • Potenzia l’empatia: favorisce un atteggiamento empatico verso gli altri. Garantendo così un sostegno reciproco e comprensione.
  • Resilienza sulle avversità: affronterete le sfide con un atteggiamento amorevole verso voi stessi, trasformando le difficoltà in un opportunità per crescere.
  • Miglioramento delle relazioni interpersonali: favorisce la connessione con gli altri facilitandone le relazioni.
  • Potenzia il benessere mentale: Gli esercizi di autocompassione sono degli ottimi strumenti per migliorare il nostro benessere mentale. Evitando così stress e depressione.

Nel prossimo articolo conosceremo le strategie e i consigli da utilizzare per l’autocompassione.

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La felicità: sapete esattamente cosa vuol dire questa parola?

Felicità:  sapete esattamente cosa vuol dire questa parola?

Bene, dovete sapere che una delle risposte più frequenti che mi viene data durante una terapia alla domanda:

“Cosa ti aspetti da questo percorso e quali obiettivi hai?”

E’ la felicità. Insomma, si vorrei essere felice!

Possiamo dire che tutti vogliono essere felici ma che cos’è esattamente la felicità?

Ma sappiamo realmente cosa vuol dire questa parola dato che la ritroviamo spesso, sulla bocca di tutti, fin da quando siamo piccoli?

Queste sono solo alcune domande che ci poniamo su questo vastissimo tema.

Molti di voi, potrebbero dirmi, è così che ci è stato insegnato fin da piccoli perché tutte le favole finiscono con …. e vissero felici e contenti!

Ma perché non accade anche a noi.

Ecco, allora, che le cose si complicano perché la felicità ha due significati diversi:

Quello più comune riguarda il fatto di sentirsi bene, di provare quella sensazione di piacere.

Dobbiamo però dire che come tutte le emozioni umane, anche la sensazione di felicità non è duratura.

Il secondo significato di felicità, sul quale vorrei soffermarmi maggiormente a riflettere con voi, è quello che rappresenta il vivere una vita ricca, piena e significativa che ci fa agire secondo i nostri valori.

Ammetterete insieme a me, che una vita vissuta in questo modo, vi darà sicuramente molte sensazioni piacevoli, ma allo stesso modo ci donerà anche quelle spiacevoli, come ad esempio la tristezza, la paura o la rabbia.

La verità, che vi piaccia o no, è che la vita comprende anche queste emozioni compreso il dolore e non possiamo evitarlo.

Questo significa che alternato alla felicità avremo anche, in un modo o nell’altro, dei pensieri e dei sentimenti dolorosi.

Quello che sto cercando di dirvi, e quindi la buona notizia, è che non possiamo evitare il nascere di questo dolore ma possiamo imparare ad affrontarlo meglio.

Possiamo imparare a crearci una vita che valga la pena di essere vissuta!

Progetto senza titolo (1)I passi per sfatare i miti della felicità

Il primo passo che dobbiamo fare, quindi per imparare a gestire il dolore, è quello di iniziare ad identificare e quindi a sfatare quali sono i miti della felicità.

Pensiamo a questa frase:

  • La felicità è la condizione naturale di tutti gli esseri umani!

Questo è sicuramente un falso mito della felicità.

La cultura odierna si ostina a sostenere che l’uomo sia felice per natura.

Pensate a tutti i film, le serie tv, i libri che hanno per finale la felicità dei protagonisti; il bene che trionfa sul male!

Secondo voi, è verosimile? Questo corrisponde alle vostre esperienze di vita?

Bene, ora vi dico che i dati riportano che in realtà 1 adulto su 10, tenta il suicidio almeno una volta nella sua vita e che 1 su 5 soffre di depressione.

Come potete vedere non ci sono finali di felicità, ma purtroppo grazie a questo falso mito, le persone vanno in giro pensando che tutti siano felici, eccetto loro.

Questa loro convinzione, radicata anche grazie ai film e serie tv, genera ancora più infelicità.

Il secondo mito da sfatare è questo:

  • Se non sei felice hai qualcosa che non va!

Come dicevamo anche prima, la nostra società ritiene che la sofferenza sia qualcosa di anormale, viene infatti considerata una debolezza.

Questo vuol dire che quando abbiamo pensieri o delle emozioni dolorose, ci rimproveriamo per la nostra debolezza.

In realtà questi sono i normali processi di pensiero della nostra mente!

Quello che sto cercando di dirvi è che non siete difettosi ma la vostra mente sta facendo quello che l’evoluzione l’ha portata a fare.

  • Per avere una vita migliore dobbiamo sbarazzarci dei sentimenti negativi!

Tutte quelle cose che generalmente rivestono un ruolo importante nella nostra vita implicano un’intera gamma di sentimenti. Questi possono essere sia spiacevoli che piacevoli.

Ad esempio, se pensate ad una relazione sentimentale stabile questa potrà farvi provare delle sensazioni stupende come l’amore e la gioia, ma vi procurerà anche delusione e frustrazione.

Un altro esempio nella vita lavorativa o personale sono i progetti importanti, questi ci danno una grande energia e del forte entusiasmo, ma allo stesso tempo comportano anche ansia e stress.

Tutto questo è per dirvi di non credere ai miti sulla felicità, perché sono solo nocivi per voi.

Quello che dovete fare per cercare di crearvi una vita il più possibile migliore è quello di essere in grado di provare e soprattutto accettare le emozioni spiacevoli.

Solo così potrete essere veramente felici!

 

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Federica OrlandiLa felicità: sapete esattamente cosa vuol dire questa parola?