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Psicoterapia per gli attacchi di panico: come curare questo disturbo!

Oggi vogliamo soffermarci a parlare meglio della psicoterapia per gli attacchi di panico, ossia come curare questo disturbo.

Come dicevamo lo scorso articolo, gli attacchi di panico sono degli episodi d’improvvisa e intensa paura o l’escalation rapida dell’ansia che normalmente è presente in noi.

Vediamo nello specifico quali sono i passi fondamentali della psicoterapia per gli attacchi di panico.

Psicoterapia per gli attacchi di panico

La ricerca scientifica ha dimostrato che per curare gli attacchi di panico con o senza agorafobia e per i disturbi d’ansia in generale, la forma di psicoterapia più efficace èquella “cognitivo-comportamentale“.

La terapia è relativamente breve, con cadenza settimanale, dove il paziente svolge un ruolo attivo nella soluzione del proprio problema.

Possono esserci casi più difficili che richiedono, quindi, una terapia più lunga.

Il paziente durante le sedute, insieme al suo terapeuta, si concentra sull’apprendimento di alcune modalità di pensiero e di comportamento, funzionali alla cura degli attacchi di panico.

Questo viene fatto con il fine e l’intento di spezzare i circoli viziosi tipici di questi disturbi.

Inoltre, per questi disturbi è controindicato affidarsi a farmaci o ad altre terapie, senza aver prima intrapreso un percorso cognitivo comportamentale.

Psicoterapia per gli attacchi di panico: i passi fondamentali

Tecniche cognitive

Nella terapia le tecniche cognitive utilizzate sono delle strategie verbali volte a modificare i pensieri catastrofici automatici.

Questi sono ad esempio: mi verrà un infarto, un attacco di cuore, sverrò…

Queste strategie fanno si che con il tempo la persona impari a non aver paura delle sensazioni fisiche di ansia.

Insomma, non avendo paura, impara a gestirle e a conviverci aspettando che queste passino.

In questo modo, si evita l’escalation di ansia che ci porta ad avere degli attacchi di panico.

Tecniche comportamentali

Oltre alle tecniche cognitive con le strategie verbali, si associano delle tecniche comportamentali volte, appunto, a modificare i comportamenti problematici che mantengono questo disturbo.

Per prima cosa, è fondamentale contrastare gradualmente la tendenza che i pazienti hanno di evitare le situazioni temute.

Inoltre, bisogna aiutare il soggetto ad esporsi alle sensazioni fisiche che lo allarmano, come ad esempio la tachicardia.

Questo viene fatto utilizzando esercizi durante le sedute e la ripresa di attività che venivano evitate.

Si accompagna il paziente attraverso un percorso in cui le attività tornino ad essere parte della sua vita.

Come ad esempio, riprendere i mezzi pubblici o frequentare i centri commerciali.

Il passo successivo è quello di abbandonare gradualmente quelli che vengono considerati “comportamenti protettivi” e che danno un illusorio senso di sicurezza.

Questi sono lo stare chiusi a casa evitando le situazioni oppure farsi accompagnare da chiunque in giro.

Un’altra tecnica utile è quella del rilassamento e di strategie che aumentino la capacità del soggetto di accettare le emozioni negative.

In particolar modo possiamo far riferimento alla meditazione mindfulness e alle tecniche esperienziali tipiche della Acceptance and Commitment Therapy (ACT).

Infine, se gli attacchi di panico dopo un percorso di psicoterapia cognitiva comportamentale non dovessero passare, sarà opportuno prendere in esami eventuali traumi compresa la prima esperienza di attacco di panico grazie alla tecnica del EMDR.

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Federica OrlandiPsicoterapia per gli attacchi di panico: come curare questo disturbo!
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Attacchi di panico: I sintomi del più comune disturbo d’ansia!

Oggi voglio parlarvi degli attacchi di panico che sono uno dei sintomi del più comune disturbo d’ansia.

Per prima cosa, definiamo cosa sono gli attacchi di panico.

Questi sono degli episodi di improvvisa ed intensa paura o l’escalation rapida dell’ansia che normalmente è presente in noi.

Solitamente, chi ha provato o prova per la prima volta gli attacchi di panico, li descrive come una terribile esperienza che arriva in modo improvviso ed inaspettato.

Per questo motivo la paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante rispetto ad altre sensazioni.

Ed ecco così, che il singolo episodio, diventa un vero e proprio disturbo di panico, più per “paura della paura” che per altri motivi.

Entrando così in un circolo vizioso che può sfociare nella agorafobia, ossia l’ansia relativa al trovarsi in luoghi o situazioni dalle quali diventa difficile o imbarazzante allontanarsi.

Per la maggior parte delle persone che soffre di attacchi di panico diventa veramente difficile uscire da casa da soli oppure viaggiare sui mezzi pubblici.

Senza parlare di guidare un automobile o semplicemente stare in mezzo alla gente.

Quindi per non trovarsi in queste situazioni la persona soggetta ad attacchi di panico le evita, diventando quindi a sua volta schiavo del panico.

Molto spesso, inoltre, costringe le persone a lui più ad adattarsi a questa sua situazione.

Non rimane mai da solo e si fa accompagnare ovunque.

Per questi motivi arriva anche un forte senso di frustrazione, dell’essere “grandi” ma dipendere necessariamente dagli altri, arrivando così ad una depressione secondaria.

Caratteristiche degli attacchi di panico

La caratteristica fondamentale del disturbo di attacchi da panico, come dicevamo prima, è la presenza di attacchi ricorrenti ed inaspettati.

Dovete sapere che questi sono seguiti da almeno un mese di preoccupazione persistente di avere un altro attacco di panico.

La persona che soffre di attacchi di panico si preoccupa delle conseguenze cambiando così il proprio stile di vita.

Principalmente, decide di evitare le situazioni in cui teme che questi possano verificarsi.

Possiamo dire che il primo attacco di panico è generalmente inaspettato, e quindi arriva “a ciel sereno”, spaventando il soggetto.

Gli attacchi di panico con il passare del tempo possono invece diventare prevedibili.

La diagnosi:

Per poter fare una diagnosi, un individuo deve almeno aver avuto due attacchi di panico inaspettati.

Molto spesso le preoccupazioni per un possibile nuovo attacco di panico sono associate con l’evitare le situazioni.

Determinando così una vera e propria Agorafobia, in questo caso viene diagnosticato un disturbo di panico con agarafobia.

Dovete sapere che molto spesso gli attacchi di panico sono più frequenti in periodi stressanti, infatti, alcuni eventi della vita possono fungere da fattori precipitanti.

Tra gli eventi di vita precipitanti riferiti dai pazienti ci sono:

  • il matrimonio o la convivenza
  • la separazione
  • la perdita o la malattia di una persona significativa
  • l’essere vittima di una qualche forma di violenza
  • problemi finanziari e lavorativi

Inoltre, gli eventi molto stressanti, le situazioni agorafobiche, il caldo e le droghe possono far insorgere delle sensazioni corporee anomale che possono essere interpretate in maniera catastrofica.

Questo fa aumentare il rischio di generare attacchi di panico.

Sintomi degli attacchi di panico:

Molto spesso gli attacchi di panico sono accompagnati anche da sintomi somatici e cognitivi quali:

  • palpitazioni, tachicardia (battiti irregolari, agitazione nel petto)
  • sudorazione improvvisa
  • tremore,
  • dolori al petto
  • sensazione di soffocamento
  • nausea o disturbi addominali
  • vertigini o sensazioni di instabilità
  • paura di morire o di impazzire
  • brividi o vampate di calore.

L’attacco di panico ha un inizio improvviso, raggiunge rapidamente l’apice (di solito entro 10 minuti o meno) e dura circa 20 minuti (ma a volte molto meno o di più).

Non tutti i sintomi sono necessari perché questo si verifichi un attacco di panico.

Molto spesso sono caratterizzati solo da uno di questi sintomi.

Quello che dovete sapere è che la frequenza e la gravità dei sintomi varia nel corso del tempo e delle circostanze in cui vi trovate.

Per farvi un esempio concreto, alcuni individui possono presentare attacchi moderatamente frequenti, come una volta alla settimana, che si manifestano per mesi.

Altri invece, possono avere degli attacchi di panico più frequenti con sintomi meno intensi oppure intervallati da settimane e mesi per molti anni.

Molto comune negli individui con disturbo di panico sono gli attacchi paucisintomatici.

Questo si manifestano solo con una parte del sintomo del panico, senza esplodere in un vero e proprio attacco.

La maggior parte di questi individui però ha avuto anche attacchi di panico completi.

Concludendo, la persona che soffre di attacco di panico ha difficoltà a pensare chiaramente e teme che i sintomi che avverte siano veramente pericolosi.

Per molti, questi attacchi indicano la presenza di una malattia non diagnosticata e pericolosa che gli esami medici non rilevano.

Per altri, i sintomi dell’attacco di panico indicano che stanno “impazzendo” o perdendo il controllo della propria vita.

Quello che si deve fare quando si soffre di un attacco di panico è quello di rivolgersi ad uno specialista che gli aiuterà ad arrivare all’origine di questo problema d’ansia.

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Federica OrlandiAttacchi di panico: I sintomi del più comune disturbo d’ansia!