Nel mese scorso abbiamo parlato del disturbo d’ansia sociale, oggi voglio spiegarvi meglio la fobia sociale a livello cognitivo, comportamentale ed emotivo.
Il nucleo patologico della fobia sociale è rappresentato da una forte sensibilità verso il giudizio delle altre persone.
Il soggetto teme di essere osservato e di diventare, così, oggetto di scherno.
Inoltre, suppone che le proprie prestazioni lo portano ad esporsi a delle valutazioni negative.
Quindi, possiamo dire che a livello cognitivo è caratterizzato da una eccessiva criticità verso sé stesso.
Inoltre, tende a percepirsi come una persona debole, incompetente e molto spesso ridicolo, il contrario di come vede gli altri.
Il fobico sociale sul piano comportamentale adotta la condotta dell’evitamento e del rinvio.
Inoltre, nelle relazioni sociali utilizza un comportamento protettivo con una comunicazione assertiva e di sottomissione.
Per quanto riguarda, invece, il comportamento emotivo la persona affetta da questo disturbo vive un senso di agitazione e preoccupazione che aumenta con l’avvicinarsi dell’evento.
Nel momento della situazione fobica sopraggiungono ansia, vergogna e umiliazione.
Quando il fobico sociale si avvicina alle situazioni temuto, generalmente presenta anche un asia anticipatoria che può comparire diversi giorni prima dell’evento.
E’ prassi del fobico rimuginare a lungo sulla possibile situazione futura, portando così immagini e pensieri ad una concezione negativa.
Aumentando un livello di ansia che è disfunzionale e che porta a un circolo vizioso.
Per evitare le conseguenza temute, il soggetto, utilizza dei comportamenti protettivi.
Questi comportamenti sono delle strategie che il soggetto mette in atto, credendo di “controllare” i sintomi fobici in realtà producono maggiore ansia e interferiscono negativamente con la prestazione o le attività temute.
Questo vuol dire che questi comportamenti protettivi fanno apparire la persona ancora più goffa, impacciata o meno disponibile all’interazione.
Infine, possiamo dire che il fobico sociale oltre ai comportamenti appena elencati, attua un processo di esame a posteriori sulla situazione.
Molto spesso anche se questa è stata positiva, la valuta negativamente.
Ora, avete un quadro clinico della fobia sociale più ampio!